Roma, 30 marzo 2021 – Lo smart working ha allungato gli orari di lavoro almeno al 40% degli impiegati. Lo afferma una ricerca della società di consulenza Gartner, secondo la quale i lavoratori ‘ibridi’, che in parte o totalmente lavorano da casa, si staccano dal lavoro due o tre ore dopo il normale orario e sono molto più a rischio stress. Chi lavora da casa non solo fa orari più lunghi, spiegano gli esperti, ma fatica a ‘staccare’ 1,27 volte più di chi è in ufficio. Le giornate di lavoro, si rileva nella ricerca, sono appunto due o tre ore più lunghe rispetto al periodo precedente la pandemia, un arco di tempo ancora maggiore rispetto ai 48,5 minuti in media trovati qualche mese fa da uno studio dell’università di Harvard in 18 città nel mondo. “Il tradizionale orario dalle 9 alle 5 non ha più senso oggi – afferma l’autrice principale della ricerca, Alexia Cambon – perché siamo in un ecosistema in cui si lavora tutto il giorno da casa e ci sono molte più interruzioni per motivi lavorativi o familiari. Dobbiamo mettere qualche confine perché questo non va bene per la salute mentale, visto che conciliare tutti gli aspetti è diventato più difficile”.
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